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lunedì 11 luglio 2011

Diamo tutti il benvenuto a Carla, la nuova zypper!

Oggi apre ufficialmente, dopo l'inaugurazione di sabato scorso, una nuova sartoria ZYP, in via del Torraccio di Torrenova, 238 a Roma in zona Tor Vergata. Come in tutte le altre sartorie ZYP anche nella nuova sartoria sarà possibile fare orli, riparazioni, rammendi e tutti quei piccoli lavori sartoriali di cui si ha sempre bisogno. E come tutti gli altri punti ZYP, anche in questa nuova sartoria si usano solo fili Gutermann, l'azienda tedesca leader nella produzione di filati, e macchine per cucire Juki. Se vi capita di passare da quelle parti, fate un saluto a Tania da parte nostra e ricordatevi di metterci sempre alla prova!

domenica 3 luglio 2011

Una sartoria ZYP in Rwanda? Perché no!



Questa è la seconda parte dell'articolo dedicato al progetto che ZYP sta portando avanti in Rwanda in collaborazione con la cooperativa Terimbere (Andare Avanti).


Dopo il periodo iniziale di assestamento, il gruppo ha iniziato ad essere conosciuto e a svolgere lavori su commissione. La produzione, potrebbe raggiungere livelli elevati se si cambiasse la collocazione dell’atelier: Kicukiro, infatti, si trova alla periferia di Kigali, lontano dal quartiere commerciale dove, comunemente, la gente si rivolge per soddisfare qualsiasi tipo di bisogno, in particolare quelli legati alla sartoria. Così le donne di Terimbere, divenute nel frattempo tredici in quanto altre tre donne hanno chiesto di entrare a far parte del gruppo, hanno deciso di migliorare la qualità del loro lavoro attraverso ulteriori formazioni e valutando l’opportunità di trasferire l’attività nel centro della città.

La loro idea è quella di aprire una sartoria ove sarà possibile commissionare capi d’abbigliamento, acquistare tessuti e visionare i modelli esposti all’interno dello “showroom”. Per fare ciò, le donne hanno anche pensato di aumentare il personale attraverso l’assunzione di persone competenti, in grado di insegnare loro nuove tecniche innovative e contribuire, simultaneamente, alla crescita dell’attività attraverso il loro lavoro. A tal fine, otto di loro si sono iscritte al corso di imprenditoria femminile, presso la Casa della Pace e della Riconciliazione, con il chiaro intento di acquisire le conoscenze necessarie per poter sviluppare e far crescere la loro attività secondo le esigenze del mercato e per saper organizzare e coordinare al meglio il lavoro dell’intero atelier. Grazie a questo corso potranno migliorare, inoltre, le loro competenze in termini di gestione dei guadagni e di capacità di investimento.

In aggiunta a ciò, le donne di Terimbere hanno espresso l’interesse a ricevere una formazione specifica sull’organizzazione delle cooperative, in modo da poter comprendere al meglio le opportunità offerte da questo tipo di gestione del lavoro e i possibili finanziamenti che potrebbero pervenire dal governo rwandese, impegnato proprio ad incentivare la crescita delle cooperative.

Da qui l'idea delle donne rwandesi di aprire un punto ZYP in Rwanda (il primo!) che ha entusiasmato le donne di Turimbere, che si sono subito attivate per organizzare al meglio la loro futura attività e per comprendere la procedura richiesta per la registrazione del marchio. Terimbere si impegnerà, inoltre, a restituire nell’arco di un anno, una parte dei soldi ricevuti per dare l’opportunità ad altre donne di poter avviare altre attività.

domenica 26 giugno 2011

ZYP va in Rwanda – Cooperativa Terimbere (Andare avanti)


Questa volta parliamo del progetto che ZYP sta portando avanti in Rwanda in collaborazione con la cooperativa Terimbere (Andare Avanti).

La cooperativa Terimbere gestisce dall’aprile 2010 un atelier di cucito situato nel distretto di Kicukiro, all’interno dei confini della città di Kigali, la capitale del Rwanda. Nel distretto di Kicukiro abitano quasi 250.000 persone, la popolazione di una cittadina italiana già di tutto rispetto, ed è purtroppo caratterizzato da una povertà estrema e diffusa: basti pensare che secondo i dati ministeriali più di 10.000 famiglie vivono in case costruite con alberi, paglia e legno e solo il 35% degli abitanti ha accesso all’acqua. Le donne costituiscono il 51% della popolazione del distretto mentre l’incidenza della popolazione femminile attiva è del 30%, di cui il 19% è costituito da vedove alle quale spesso sono affidati i destini non solo dei propri figli ma anche di quelli di altri parenti deceduti a causa del del genocidio del 1994.


All’atelier di cucito Terimbere partecipano 13 donne, la maggior parte delle quali residenti nel distretto. Dieci di queste donne hanno seguito nel 2008 e nel 2009 il corso di cucito presso la Casa della Pace e della Riconciliazione di Kicukiro, gestita dall’Associazione Turi Hamwe e da Progetto Rwanda Onlus. La struttura offre, dal 2006, corsi gratuiti di formazione di cucito, cucina, inglese, imprenditoria femminile e computer per le donne vulnerabili, che non hanno avuto la possibilità di terminare gli studi e di pagare dei corsi di formazione che avrebbero potuto migliorare la qualità delle loro vite. Contemporaneamente alle lezioni di cucito, le dieci donne hanno partecipato al progetto attivato da Progetto Rwanda Onlus sulla cura del trauma e sulla gestione dei conflitti, ricevendo, sempre alla Casa della Pace, un’ulteriore formazione che ha permesso loro di affrontare e superare i traumi derivati dal genocidio o dalla condizione di povertà in cui erano costrette.

Grazie al finanziamento pervenuto da ZYP – Sartoria Rapida in franchising Solidale le dieci donne rwandesi hanno avuto l’opportunità di acquistare dieci macchine da cucire e organizzare un atelier di cucito situato all’interno del distretto di Kicukiro dando vita quindi a un’attività generatrice di reddito che è riuscita a migliorare le loro vite. Per meglio organizzare la gestione del lavoro, il gruppo ha manifestato la volontà di creare una cooperativa che, ad oggi, e’ in attesa del riconoscimento legale.

La cooperativa è stata chiamata Terimbere, termine che in kinyarwanda significa andare avanti, rivelando la determinazione delle donne ad impegnarsi per ricostruire il proprio futuro, nonostante i molti problemi del presente e del passato. La creazione dell’atelier ha permesso alle donne partecipanti di contribuire totalmente o quasi al mantenimento delle loro famiglie. Molte di queste sono riuscite a pagare l’affitto di una casa, la scuola per i figli e a rispondere ai loro bisogni in termini di sostentamento e salute.

(continua...)

domenica 19 giugno 2011

Hotel Rwuanda, perché la solidarietà passa dalla conoscenza

Il bello di essere zypper, cioè di gestire la propria sartoria a marchio ZYP, è che quando ci si incontra (e lo facciamo almeno una volta al mese!) non ci limitiamo a parlare solo ed unicamente di profitti, utili, fatturati, fees, franchisor e franchisee, ma dedichiamo del tempo a conoscerci come persone, ad avvicinarci gli uni agli altri, e a conoscere da vicino le realtà in cui interveniamo con i nostri progetti di solidarietà.

Ecco perché, giusto per farvi capire di cosa stiamo parlando, la riunione di questo mese si terrà alla Casa Internazionale delle Donne dove proietteremo il film "Hotel Rwanda" per avvicinare tutti gli zypper a quelle tragiche vicende e aiutarli a contestualizzare il nostro impegno umanitario in quell'angolo d'Africa.


Per chi non solo sapesse, Hotel Rwanda è un film bellissimo e agghiacciante allo stesso tempo che racconta la storia di Paul Rusebagina, direttore di un hotel della catena Sabena, che riuscì a salvare piu' di 1.200 persone grazie al coraggio personale e a un altruismo davvero eroici, mentre si compiva l'eccidio di un milione di uomini e donne di etnia Tutsi senza che la comunita' internazionale facesse nulla e nell'indifferenza dei media che considerarono la notizia di scarso interesse per il pubblico occidentale.

lunedì 13 giugno 2011

Diamo tutti il benvenuto a Tania la nuova zypper!


Oggi apre una nuova sartoria ZYP, in via dei Marrucini, 18 a Roma in zona San Lorenzo, proprio dietro l'Università La Sapienza.
Come in tutte le altre sartorie ZYP anche nella nuova sartoria sarà possibile fare orli, riparazioni, rammendi e tutti quei piccoli lavori sartoriali di cui si ha sempre bisogno. Come tutti gli altri punti ZYP, anche in questa nuova sartoria si usano solo fili Gutermann, l'azienda tedesca leader nella produzione di filati, e macchine per cucire Juki. Se vi capita di passare da quelle parti, fate un saluto a Tania da parte nostra e ricordatevi di metterci sempre alla prova!


lunedì 6 giugno 2011

La storia di Bina

Continua la pubblicazione di una case history di imprenditoria solidale che ci riguarda da vicino perché ha visto coinvolti noi di ZYP, la Fondazione Pangea e una comunità di donne nepalesi. Per farsi un'idea di cosa vuol dire franchising solidale.

Bina è una ragazza del primo corso di sartoria. Entusiasta del corso, dopo averlo frequentato ha chiesto un microcredito ma non l’ha ottenuto: voleva aprire il negozio con una sua amica, studentessa anche lei, che già possedeva una macchina da cucire. Il Centro Donna ha dato la priorità ad altre richiedenti che non ne avevano neanche una.


Bina non si è persa d’animo, insieme alla sua amica hanno contattato una signora del villaggio che voleva aprire un negozio e si sono messe in società, ha chiesto un aiuto finanziario a suo fratello ed hanno aperto il negozio. Lei e la sua amica cuciono su ordinazione mentre la terza socia vende degli abiti preconfezionati acquistati nel mercato principale. Sono tutte e tre felicissime!!!






lunedì 30 maggio 2011

La storia di tre sorelle


Nita è una delle studentesse che ha frequentato il corso di sartoria organizzato in Nepal da Pangea e ZYP. Dopo il corso, ha chiesto un prestito al Centro Donna per acquistare la macchina da cucire. Nel villaggio tutti la conoscono perché quando ha acquistato la macchina sono tutti andati religiosamente a farle visita per vederla. Cuce per la sua famiglia e per i vicini di casa la mattina presto e la sera perché di giorno fa i lavori domestici e lavora la terra che affitta. Ha tre bambini piccoli, il marito l’ha abbandonata lasciandola senza niente qualche tempo fa e, beffa della sorte, a casa con lei vive la suocera di cui continua a occuparsi. Il corso di cucito per lei è stato di grande aiuto. 

Kunta, è la seconda di due sorelle, non è ancora sposata, vive con sua madre in una tipica casa rurale nepalese, fatta di fango e paglia immersa nella vegetazione verdeggiante della pianura alla frontiera con l’India, il Terai. Ha seguito il primo corso di sartoria e poi ha chiesto un prestito al Centro Donna per acquistare una macchina da cucire. Cuce per i vicini di casa e per la sua famiglia. È contenta e vorrebbe migliorare il suo livello di apprendimento. Ha una stanzetta minuscola tutta sua, non ci si entra in tre persone tanto è piccola. È il suo piccolo regno, dove si siede e cuce nel silenzio della natura intorno a lei.


Da due settimane è tornata a casa anche la sorella maggiore di Kunta: ha partorito una bimba da poco e il marito non ha visto di buon occhio la nascita di una femmina e ha mandato la moglie a casa da sua madre per non essere infastidito i primi periodi della nascita. Oggi il saper cucire di Kunta rappresenta una speranza di autonomia in più per tutte loro.

lunedì 23 maggio 2011

felici e sostenibili? si può fare!

Ho appena finito di leggere "La Felicità Sostenibile" di Maurizio Pallante ed è stata davvero una lettura illuminante, che non posso che suggerire a tutti i lettori di questo blog. Il libro parte dalla crisi economica che stiamo vivendo da vivere come un momento drammatico ma come un'opportunità per giudicare il nostro attuale stile di vita e valutare con maggiore onestà se non sia arrivato il momento di scoprirne uno nuovo: quello della decrescita felice.

La nostra società, e con essa la nostra vita quotidiana, è ossessionata oltre ogni immaginazione dal mito della crescita a tutti i costi. Pensiamoci bene: aumenta la produzione di automobili? Ottimo! Aumenta la raccolta differenziata? Eccellente! Aumentano gli acquisti di non importa cosa? Eccellente!

Eppure, a pensarci bene, crescita del PIL e del benessere non viaggiano necessariamente a braccetto, anzi in alcuni casi possono persino essere inversamente proporzionali. Prendiamo la raccolta differenziata: certo, un incremento della raccolta di plastica è un'ottima cosa, ma non sarebbe ancora meglio produrre meno flaconi di plastica in assoluto, magari ricorrendo ove possiamo ai detersivi alla spina o all'acqua del sindaco? Produrremmo meno plastica, meno inquinamento e saremmo tutti più felici perché ridurremmo il tempo che dobbiamo giustamente dedicare alla raccolta differenziata. Eppure se prendessimo solo il PIL come strumento di misura, una riduzione della quantità di imballaggi equivarrebbe a una sua riduzione. E giù annunci allarmistici dei media e delle istituzioni sulla necessità di rilanciare gli acquisti!

Il libro riesce a smascherare in maniera assolutamente convincente la pericolosità di una mentalità PIL-centrica che mette al centro l'aumento a tutti i costi della produzione, dimenticandosi completamente di altri parametri per misurare il benessere di una popolazione e offre suggerimenti e indicazioni concrete per decrescere felicemente.

Basta poco a pensarci bene: ridurre l'acquisto di alimenti confezionati (chissà dove e con quali costi in termini di inquinamento, poi) e recuperare il piacere di cucinare, anche il pane che poi non richiede tutto quel tempo che pensiamo; preferire prodotti e realtà produttive locali, ridurre il ricorso all'automobile preferendo in sua vece mezzi pubblici o quei servizi di condivisione sempre più diffusi come il car o il bike sharing. Così facendo risparmieremo denaro, da spendere su quei prodotti e servizi che davvero non possiamo fare da soli, e ne guadagneremo in qualità della vita. Vuoi mettere un pezzo di pane fatto in casa con uno comprato al supermercato?

"La Felicità Sostenibile" di Maurizio Pallante, Ed. Rizzoli.

venerdì 20 maggio 2011

I risultati di ZYP in Nepal

Continua la pubblicazione di una case history di imprenditoria solidale che ci riguarda da vicino perché ha visto coinvolti noi di ZYP, la Fondazione Pangea e una comunità di donne nepalesi. Per farsi un'idea di cosa vuol dire franchising solidale.


Alle fine del corso di sartoria, quasi tutte le venti donne che lo avevano frequentato hanno richiesto il microcredito per avviare una propria attività. Non essendo sufficiente il fondo di microcredito a disposizione del Centro Donna, non tutte hanno potuto usufruire di un prestito ed avviare l’attività che desiderano. 
Diverse di loro a questo punto hanno  deciso di svolgere l’attività di sartoria all’interno delle mura domestiche, cucendo per i vicini e i propri familiari. 

Anche se questa attività non le rende completamente autonome finanziariamente, si tratta comunque di un importantissimo aiuto poiché consente loro di arrotondare le magre entrate familiari e risparmiare sull’acquisto di nuovi abiti. 
Sette delle studentesse del corso di taglio e cucito hanno aperto un vero e proprio negozio di sartoria nelle diverse aree di maggiore mercato dell’area di Chakachaki.



Ci sono infine delle donne che vogliono aprire una cooperativa tutte insieme appena ne avranno la possibilità finanziaria e si saranno migliorate nel cucito. Vorrebbero poter sostenere in parte, con le loro entrate, le attività del Centro Donna, a supporto delle donne che hanno subito abusi, sono state abbandonate o che hanno bisogno di aiuto.



lunedì 16 maggio 2011

Senegal, nuovo slancio all'imprenditoria femminile

Ogni tanto fa piacere parlare di Africa non solo in occasione dell'ennesimo appello o dell'ultima emergenza umanitaria ma per condividere una bella notizia. Come che il ministro senegalese dell'Imprenditoria femminile e della microfinanza, Seynabou Ly Mbacke', ha stimato nell'equivalente di oltre 146 milioni di euro i fondi necessari per la realizzazione di un piano di azioni prioritarie per la messa a punto di una strategia nazionale per lo sviluppo dell'imprenditoria femminile. 
L'annuncio e' stato fatto in occasione della presentazione ai media locali del documento ad hoc per la strategia di sviluppo dell'imprenditoria femminile. Il ministro ha spiegato che la valutazione del fabbisogno finanziario e' scaturita da "un'attenta analisi dei bisogni delle imprenditrici sia in ambito urbano sia rurale, rapportati agli indici nazionali di sviluppo dell'imprenditoria femminile".

venerdì 13 maggio 2011

In Nepal, per dare dignità alle donne

Continua la pubblicazione di una case history di imprenditoria solidale che ci riguarda da vicino perché ha visto coinvolti noi di ZYP, la Fondazione Pangea e una comunità di donne nepalesi. Per farsi un'idea di cosa vuol dire franchising solidale.


Il progetto che ha visto coinvolte
 
è iniziato a dicembre 2008 e si è svolto per tutto il 2009 ed 
ha fornito supporto al centro di sartoria del distretto di Jhapa. Nello specifico, i
l progetto prevedeva una formazione di taglio e cucito, per 11 donne, della durata di un anno intero, suddiviso in due semestri. 
In corso d’opera, il Centro Donna di Chakachaki ha deciso di offrire questa opportunità ad un numero maggiore di donne per soddisfare le numerosissime richieste che erano pervenute.


Ad oggi sono venti le donne che hanno conseguito nell’arco di due diversi semestri il corso di primo livello di sartoria. Il primo corso di livello base per 11 donne (che poi al termine del corso erano divenute 10) è iniziato nel dicembre del 2008 fino a Giugno 2009; il secondo corso per dieci donne è iniziato nell’agosto del 2009 e terminato del dicembre 2009. In totale venti donne hanno frequentato e portato a termine il corso di sartoria di primo livello.

lunedì 9 maggio 2011

imprenditoria solidale a Salvador de Bahia

Come forse ormai sapete ZYP è l'unico esempio di franchising solidale, nel quale ogni anno una parte delle entrate viene utilizzare per finanziare un progetto all'insegna della solidarietà. Proprio come Cooperativas Populares, il progetto per la ristrutturazione di una cooperativa sartoriale già operante a Salvador de Bahia, già finanziata dalla comunità europea ma senza risultati significativi, probabilmente a causa del suo posizionamento in una favela. In questo caso ZYP ha deciso, dopo una consultazione con gli zypper che poi sarebbero i nostri franchisee, di destinare al progetto 20.000,00 euro, grazie ai quali è stato possibile inserire la cooperativa in un circuito nazionale di produzione e distribuzione, attraverso la creazione di un brand in collaborazione con una nota stilista brasiliana, Goya Lopes. Nel progetto, durato 6 mesi, erano previste figure professionali come due laureate brasiliane, una addetta al marketing e una alla qualità. Grazie ai fondi di ZYP sono state anche comprate stoffe e materiali necessari per produrre i capi che saranno venduti nel negozio. Per quanto riguarda il negozio, abbiamo fatto una piccola ristrutturazione del locale, che comprende la realizzazione di un camerino, la abilitazione del bagno, la verniciatura ed il ripristino della vetrina.

lunedì 2 maggio 2011

Un esempio di imprenditoria solidale

Inauguriamo a partire da questo post la pubblicazione di una case history di imprenditoria solidale che ci riguarda da vicino perché ha visto coinvolti noi di ZYP, la Fondazione Pangea e una comunità di donne nepalesi. Per farsi un'idea con un esempio concreto di cosa vuol dire franchising solidale.


La maggior parte delle donne nepalesi ha possibilità davvero limitate di dedicarsi a un mestiere al di fuori dei lavori domestici, della cura degli animali, se ne posseggono uno, o dell’orto. Solitamente nelle aree rurali, come nell’area di Chakachaki, in cui è stato realizzato questo progetto, le donne non hanno particolari occasioni per apprendere o coltivare specifiche capacità professionali e dipendono per tutti i loro bisogni, come per quelli dei figli, dal reddito del marito.




L'obbiettivo di questo progetto era dare a donne una formazione professionale nell’ambito della sartoria, con la prospettiva di fornire loro uno strumento di reddito ed emancipazione per loro e la loro famiglia. Guadagnare dei soldi e contribuire in tal modo alla formazione del reddito mensile della famiglia permette a queste donne di acquisire maggiore fiducia in sé stesse e di recuperare il dovuto rispetto all’interno della famiglia e della comunità in cui vivono.


Curiosi di conoscere più nel dettaglio come si è articolato questo progetto? Continuiamo a parlarne su questo blog la prossima settimana!

lunedì 18 aprile 2011

Un altro esempio di impresa solidale

Navigando per i web qualche giorno fa abbiamo conosciuto "Impresa Solidale" e visto che il loro progetto ci è piaciuto abbiamo deciso di segnalarlo sulle pagine di questo blog. Impresa Solidale è un’iniziativa nata nel 2003 in Veneto in collaborazione con alcune imprese e gruppi di appoggio della stessa regione, che sul territorio hanno deciso di promuovere una cultura d’impresa orientata a un maggiore coinvolgimento sociale. L'obiettivo principale è sensibilizzare le imprese sui temi della solidarietà internazionale, della pace e dei diritti umani, a beneficio di tre progetti di sviluppo in Kenya - Saint Martin, Ecuador - ASA e in Bosnia - ADL Prijedor in Bosnia.

Tutte e tre i partner condividono, ognuno con le proprie specificità, l’approccio comunitario, che rende attivamente partecipe le comunità alla soluzione dei propri problemi. La scelta dei tre progetti rispecchia l’esigenza di un confronto con partner che rappresentino contesti socioeconomici differenti: Saint Martin in quanto comunità rurale, ASA in ambito di periferia urbana, ADL come realtà di confine.

Anche ZYP - Sartoria Rapida in Franchising Solidale si muove in questa direzione, da sempre, e non possiamo che scoprire con piacere di non essere l'unico esempio italiano di azienda italiana sensibile agli aspetti sociali della propria attività.

lunedì 11 aprile 2011

La Conversione Ecologica

La Conversione EcologicaOggi vi suggeriamo il nuovo libro di Guido Viale "La Conversione Ecologica", che traccia un'analisi del mondo contemporaneo per proporre percorsi per riconvertire l'economia a misura d'uomo e di pianeta. La conversione ecologica si costruisce dal basso «sul territorio»: fabbrica per fabbrica, campo per campo, quartiere per quartiere, città per città. Chiamando a confrontarsi tutti coloro che nell'attuale situazione non hanno avvenire: gli operai delle fabbriche in crisi, i giovani senza lavoro, i comitati di cittadini in lotta contro gli scempi ambientali, le organizzazioni di chi sta già provando a imboccare strade alternative: dai gruppi di acquisto ai distretti di economia solidale. E poi brandelli di amministrazioni locali, di organizzazioni sindacali, di associazioni professionali e culturali, di imprenditoria ormai ridotta alla canna del gas; e nuove leve disposte a intraprendere, e a confrontarsi con il mercato.

La conversione ecologica del sistema produttivo e del modello di consumo dominanti è un'utopia? Sì, è un'utopia concreta nel senso che aveva dato a questo termine Alex Langer. È cioè un progetto praticabile, ma al tempo stesso radicalmente alternativo allo stato di cose esistente. Il liberismo, la tesi fantasiosa che il mercato trova da sé il rimedio ai danni che affliggono il pianeta e i suoi abitanti, inchioda i suoi fautori a un eterno presente senza passato né futuro; fermo, in politica, al giorno per giorno; in economia, ai conti delle «trimestrali»; nelle consorterie accademiche, alle lotte di potere: rendendo tutti incapaci di un approccio prospettico.

La conversione ecologica
Guido Viale, NdA Press
Pagine 184 - Costo € 10,00

giovedì 31 marzo 2011

ZYP punto per punto #6

ZYP 06 - Viale C. Marx, 193 00137 RomaCome tutti i giovedì, anche oggi prosegue la presentazione dei negozi ZYP – Sartoria Rapida in Franchising Solidale sparsi per l’Italia. Oggi segnaliamo il punto ZYP numero 6, ovvero della sartoria ZYP di viale C. Marx, 193 a Roma (zona Nomentana) gestita da Lyubov.  Come tutti le altre sartorie ZYP, anche in questa si usano solo fili Gutermann, l'azienda tedesca leader nella produzione di filati, e macchine per cucire Juki, Se vi capita di passare da quelle parti fate un saluto a Lyubov da parte nostra e ricordatevi di metterci alla prova!

lunedì 28 marzo 2011

Hutu e Tutsi insieme anche grazie al lavoro

Come forse già sapete, ZYP è un franchising un po' diverso dagli altri perché è un franchising solidale, che destina una parte delle sue entrate a progetti di solidarietà concordati di anno in anno insieme ai franchisee. Come questo progetto realizzato a Kigali, in Rwanda, in cui ZYP ha finanziato la creazione di una cooperativa composta da 10 donne sarte di etnia sia Hutu che Tutsi, che ora non solo hanno un lavoro ma che seminano per i loro figli un futuro in cui Hutu e Tutsi non si fanno più la guerra.

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giovedì 24 marzo 2011

ZYP punto per punto #5

ZYP 05 - Viale di Marino, 23 00043 CiampinoCome tutti i giovedì, anche oggi prosegue la presentazione dei negozi ZYP – Sartoria Rapida in Franchising Solidale sparsi per l’Italia. Oggi segnaliamo il punto ZYP numero 5, il primo fuori Roma, ovvero della sartoria ZYP di viale di Marino, 23 a Fiumicino Ciampino gestita dalla zypper Monalisa.  Come tutti le altre sartorie ZYP, anche in questa si usano solo fili Gutermann, l'azienda tedesca leader nella produzione di filati, e macchine per cucire Juki, Se vi capita di passare da quelle parti fate un saluto a Monalisa da parte nostra e ricordatevi di metterci alla prova!

lunedì 21 marzo 2011

Lo sapete cos'è un knitting café?

merceria creativaVi aspettiamo tutti mercoledì 26 marzo a partire dalle 17:00 per l'inaugurazione della nostra seconda merceria creativa ZYP,  in viale del Casale Agostinelli, 140/6 (siamo sempre a Roma). Anche in questa merceria come in quella di viale Filomusi Guelfi sarà possibile acquistare tutto il necessario per liberare la vostra voglia di creatività e manualità, dagli accessori per realizzare i tuoi bijoux alle perle, paillettes e decorazioni, rigorosamente Gutermann. E se non sapete da dove partire, vi basterà frequentare il nostro knitting café, dove sferruzzare tutti insieme, o uno dei corsi di cucito creativo che terremo direttamente in merceria, per imparare a fare quello che pensavi di non saper fare e scoprire fin dove si può spingere la tua creatività. Vi aspettiamo!

giovedì 17 marzo 2011

ZYP punto per punto #4

ZYP 04 - Largo Monreale, 18 00133 RomaCome tutti i giovedì, anche oggi prosegue la presentazione dei negozi ZYP – Sartoria Rapida in Franchising Solidale sparsi per l’Italia. Oggi segnaliamo il punto ZYP numero 4, ovvero della sartoria ZYP di largo Monreale, 18 Roma (zona Borghesiana) gestita dalla zypper Loredana.  Come tutti le altre sartorie ZYP, anche in questa si usano solo fili Gutermann, l'azienda tedesca leader nella produzione di filati, e macchine per cucire Juki, Se vi capita di passare da quelle parti fate un saluto a Loredana da parte nostra e ricordatevi di metterci alla prova!

 

giovedì 10 marzo 2011

ZYP punto per punto #3

ZYP 03 - Via G. Fondulo, 127 00176 RomaCome tutti i giovedì, anche oggi prosegue la presentazione dei negozi ZYP – Sartoria Rapida in Franchising Solidale sparsi per l’Italia. Oggi segnaliamo il punto ZYP numero 3, ovvero della sartoria ZYP di Via G. Fondulo, 127 a Roma (zona Casilina) gestita dal primo zypper uomo, Massimo.  Come tutti le altre sartorie ZYP, anche in questa si usano solo fili Gutermann, l'azienda tedesca leader nella produzione di filati, e macchine per cucire Juki, Se vi capita di passare da quelle parti fate un saluto a Massimo da parte nostra e ricordatevi di metterci alla prova!

sabato 5 marzo 2011

Arriva la prima merceria creativa ZYP!

AInaugurazione Merceria Creativa ZYPrriva la prima merceria creativa ZYP! Oggi pomeriggio a partire dalle 17:00 siete tutti invitate/i all'inaugurazione della prima merceria creativa 100% ZYP. I nuovi spazi affiancheranno quelli della sartoria di viale Filomusi Guelfi, 65 a Roma (zona Cinecittà) e offriranno tutto il necessario per liberare la tua voglia di creatività e manualità, dagli accessori per realizzare i tuoi bijoux alle perle, paillettes e decorazioni, rigorosamente Gutermann. E se non sai da dove partire, ti basterà frequentare uno dei nostri corsi, che terremo direttamente in merceria, per imparare a fare quello che pensavi di non saper fare e scoprire fin dove si può spingere la tua creatività. Allora vi aspettiamo tutte/i oggi pomeriggio!

giovedì 3 marzo 2011

ZYP punto per punto #2

Come tutti i giovedì, anche oggi prosegue la presentazione dei negozi ZYP – Sartoria Rapida in Franchising Solidale sparsi per l’Italia. Oggi segnaliamo il punto ZYP numero 2. Stiamo parlando della sartoria ZYP di Via Caio Canuleio, 137 a Roma (zona Cinecittà) gestita dalla zypper Roberta. Un abbraccio a Roberta e se vi capita di passare da quelle parti, ricordatevi di metterci alla prova!

giovedì 24 febbraio 2011

ZYP punto per punto #1

ZYP 01 - Largo Franchellucci, 37-39 00155 RomaDa oggi il post del giovedì sarà dedicato alla presentazione di uno dei negozi ZYP - Sartoria Rapida in Franchising Solidale sparsi per l'Italia. Ne avremo per un po' perché gli zypper e le zypper, così chiamiamo i nostri affiliati, sono ormai più di cinquanta e non fanno che aumentare! Quindi, basta perdere tempo e partiamo!

Si tratta della prima sartoria ZYP aperta e continuiamo a emozionarci ogni volta che ne parliamo. Stiamo parlando della sartoria ZYP di Largo Franchellucci, 37-39 a Roma (zona Colli dell'Aniene). Se abitate da quelle parti, andate a salutare Viorica, la zypper titolare di questo punto, da parte nostra. E poi metteteci alla prova con una riparazione :-)!

martedì 22 febbraio 2011

Donne, imprenditrici anche senza fondi

euro - ZYP sartoria rapida in franchising solidaleDonne che creano imprese dal nulla (il 54%), senza ricorrere a prestiti (solo il 12,1%) perchè i servizi e le azioni di sostegno sono insufficienti (per il 92,1%) e che puntano sulla qualità (55%): è l'identikit delle imprenditrici italiane secondo l'ultima indagine CNA, su un campione di 101 piccole e medie leader d'impresa.

Nella gran parte dei casi (70%) le imprenditrici sono quarantenni, con oltre dieci anni di esperienza (73,3%), diplomate (56,4%) e titolari della propria azienda (il 53,5%). Si concentrano al Nord Italia (51,5%) e, dal punto di vista settoriale, prevalgono le imprese rosa di Servizi alla comunità (18,8%), ma anche Moda (17,8%) e produzione (13,9%), seguite da quelle attive nell'ambito artistico e tradizionale (11,9%), Terziario avanzato (10,9%), dellAlimentare (8,9%), Bnessere e Aanità (7,9%), istallazione e impianti (6,9%). Solo 3 su 10 nelle Costruzioni. Si tratta prevalentemente di piccole imprese attive in ambito locale o regionale (62,4%), il 27,7% opera su scala nazionale e un piccolo 2% lavora principalmente con l'estero.

Diffusa, infine, la pratica di partecipare a corsi di formazione su costituzione e gestione d'impresa (53,5%). Anche se sono molte le donne che improvvisano: l'85,5% ha dato vita ad una nuova attività affidandosi al fai-da-te ed elaborando personalmente il progetto. In più il 63,4% non ha utilizzato alcuno strumento di analisi di mercato, dando ascolto alle proprie capacità e intuizioni. Nel 59,4% dei casi le donne coinvolgono anche i propri familiari all'interno delle imprese: fratelli (66,3%), genitori (63,4%), coniugi (62,4%) e figli (56,4%).

Oltre alla qualità, come marchio di riconoscimento le imprenditrici guardano, anche se in misura minore, ad immagine e reputazione (19,8%), originalità delle idee (14,9%), organizzazione del lavoro (9,9%) e capacità innovativa (6,9%).

Le over 40 sono più solidali con il genere femminile, mostrando forti tendenze ad assumere personale femminile (58,9%) e ad adottare contratti e orari che favoriscano la conciliazione tra la vita privata e quella professionale.

Ancora una volta, le imprese rosa si dimostrano le più solide, con il 74,4% delle intervistate che ritiene l'impatto della crisi sulla propria attività meno negativo di quello prodotto in altre aziende. Le titolari delle Pmi, infine, reputano insufficienti le azioni del Governo (91,8%), bocciano l'operato delle amministrazioni locali (84,7%). Migliori i risultati ottenuti dalla banche, che lasciano soddisfatto il 40,2% del campione, nonostante la bocciatura del 59,8%.

giovedì 10 febbraio 2011

Firenze, nuova linfa per l'economia sostenibile

L'iniziativa "Come rafforzare la rete di economia sostenibile e solidale Fiorentina?" è promossa dallo Sportello EcoEquo del Comune di Firenze e si svolge sabato 22 Gennaio 2011 dalle 10 alle 18 negli spazi restaurati de Le Murate, a Firenze.

L’iniziativa nasce dall’esperienza maturata dalle tante associazioni e realtà legate allo Sportello EcoEquo del Comune di Firenze in anni di lavoro condiviso per la diffusione di stili di vita e modelli di consumo sostenibili e solidali, e si pone l’obiettivo di iniziare a raccogliere idee, indicazioni e proposte per valutare opportunità e criticità legate alla costruzione di un distretto di economia solidale nell’area fiorentina, coinvolgendo tutti i soggetti che fanno parte della rete e che sono interessati al confronto su questi temi.

Il mondo associativo fiorentino ha risposto con entusiasmo all’invito a partecipare a questa iniziativa ed è prevista la partecipazione delle molte associazioni che aderiscono allo sportello, dei Gruppi di Acquisto Solidale di tanti altri enti e soggetti attivi sui temi dello sviluppo di modelli di consumo sostenibili. Per la Fondazione Sistema Toscana parteciperà Adriana De Cesare responsabile del progetto Zoes. Zoes.it è un social network dedicato a chi vuole praticare uno stile di vita sostenibile, è una community per mettere in rete persone, organizzazioni, produttori, enti locali e iniziative della società civile attiva. Zoes risponde all’esigenza di fornire una mappa di orientamento nella zona equosostenibile intorno a noi. Vuole essere infine una piattaforma di servizio, scambio e commercio responsabili. Zoes.it, nel novembre 2009, ha vinto il prestigioso Goodwin Awards 2009, il riconoscimento assegnato alle imprese e alle organizzazioni no-profit che si sono distinte per la loro capacità di coniugare benessere sociale e imprenditorialità.

A chiudere la giornata assieme ai rappresentanti dello Sportello EcoEquo e a raccogliere i risultati finali sarà presente il vice Sindaco Dario Nardella.

Per stimolare il coinvolgimento attivo e creativo di tutti i partecipanti, la modalità scelta per lo svolgimento della giornata è quella dell’Open Space technology (OST). Il metodo OST è una giornata di lavoro la cui agenda specifica è definita dagli stessi partecipanti. La giornata, gestita dal gruppo Sociolab, alternerà momenti di plenaria a momenti di confronto e discussione in piccoli gruppi e si concluderà con la redazione di un report istantaneo che sarà consegnato ai partecipanti. Obiettivo della giornata sarà rispondere alla domanda “Come rafforzare la rete di economia sostenibile e solidale Fiorentina?”, attraverso un processo di confronto creativo che faccia emergere i problemi, i bisogni ma anche le possibili risposte.

martedì 8 febbraio 2011

Tutti a scuola di Social Media a Roma

Questa volta,tocca a Roma dal 7 all’11 febbraio ospitare la Social Media Week, la settimana di eventi e iniziative per divulgare al grande pubblico tutte le opportunità del mondo digitale, con ospiti italiani e internazionali, in contemporanea in 9 città del mondo.

La settimana si articolerà lungo varie location sparse per la città e numerosi appuntamenti inseriti in cinque percorsi tematici: conoscere la realtà, dedicato alla scoperta di culture, realtà e persone; crescere con la rete, per scoprire gli strumenti online per scambiare informazioni, condividere contenuti, esprimere la propria opinione; collaborare senza confini, per approfondire la conoscenza di tutti gli strumenti per collaborare, senza distinzioni geografiche e generazionali, all’ideazione e alla realizzazione di progetti lavorativi; cambiare il mondo, un cenacolo di idee provocatorie e persone proiettate in un futuro sempre più vicino; e infine, convivium, una serie di eventi speciali, organizzati dopo le ore 18.00, con lo scopo di creare contatti e occasioni di incontro non convenzionali.

Una delle caratteristiche fondamentali della manifestazione è di essere aperta, ovvero che tutti possono, in misure diverse e a seconda della disponibilità e della voglia di partecipare, contribuire a una parte del programma della Social Media Week. Il risultato è un amalgama particolarmente frizzante di grandi nomi affiancati a volti e realtà meno conosciute ma spesso ugualmente interessanti. Nei prossimi giorni sul sito sarà pubblicato il calendario completo degli eventi. Nel frattempo si può restare aggiornati sulle attività della Social Media Week, seguendole su Facebook e su Twitter.

giovedì 3 febbraio 2011

Qualche parola su ZYP

Rwanda - ZYPA noi piace la chiarezza. Ecco perché abbiamo deciso di non nasconderci un po' subdolamente dietro un misterioso pseudonimo, o peggio ancora dietro un'identità inventata di sana pianta, ma di presentarci ai nostri lettori così, semplicemente. Dietro questo blog (e dietro il blog gemello Imprenditoria Solidale) c'è ZYP è una rete di sartorie rapide in franchising solidale. ZYP però è molto di più perché è anche un progetto di imprenditoria sociale, una vera e propria filosofia di vita. Il franchising di ZYP infatti non punta solo ad assicurare delle entrate ai suoi titolari ma anche a fare solidarietà, perché abbiamo avuto la fortuna di viaggiare e ci siamo resi conto dell'enorme squilibrio che c'è a livello mondiale. E che noi stiamo dalla parte più agiata.

ZYP è un franchising Solidale e in quanto tale devolve completamente in solidarietà i 100,00 euro di royalties che ogni negozio versa al progetto. Insieme alle titolari dei singoli punti ZYP -le nostre zypper!- individuiamo un progetto solidale da finanziare Zypper e ci impegniamo a tenervi aggiornati sui suoi sviluppi. In questo modo, voi avviate un'attività produttiva imprenditoriale indipendente e noi, grazie allo sforzo di tutti, aiutiamo chi ha meno di noi.

In questo siamo riusciti a fare più di quanto immaginavamo come a Kigali in Rwanda, dove ZYP ha finanziato con 6.000 Euro la creazione di una cooperativa composta da 10 donne sarte di etnia sia Hutu che Tutsi, che ora hanno un lavoro tutte insieme. A noi questo modo di lavorare piace davvero. E a voi?

martedì 1 febbraio 2011

In Puglia Confindustria diventa solidale

"Combattere la fame nel mondo" sostiene Luigi Perrone – Presidente Anci Puglia - non è un compito per un solo attore, ma per un partenariato che comprenda il lavoro congiunto di Enti locali, Istituzioni, Aziende, società civile e settore privato. Sono certo che, con la collaborazione di tutti questi elementi, faremo la differenza".

La collaborazione si è consolidata il 15 dicembre, quando il Comitato Italiano per il Programma Alimentare Mondiale - Wfp e la Casillo Group hanno siglato l'accordo a favore del programma di alimentazione scolastica del Wfp in Gambia.

L'appuntamento del 31 gennaio si pone come base per individuare, in un percorso condiviso, un programma di interventi finalizzati a valorizzare e supportare il Wfp e a promuovere la Puglia, quale polo di eccellenza per la divulgazione e la diffusione dei valori di responsabilità sociale d'impresa. Obiettivo, l'allargamento della collaborazione alla rete di Aziende attive sul territorio regionale, rappresentate dalla Confindustria, che parteciperà all'evento.

"Ci auguriamo che il territorio pugliese, da sempre solidale, risponda unanime e deciso all'appello del WFP, di mobilitare le proprie risorse per sostenere i progetti volti a sconfiggere la fame nel mondo" afferma Vincenzo Pirato, Presidente del Comitato Italiano Wfp Puglia.

"Deve essere, oltre che un impegno, un onore poter mettere le proprie conoscenze e le proprie forze a servizio della più grande Agenzia delle Nazioni Unite che raggiunge ogni anno una media di 90 milioni di persone che vivono situazioni di crisi ed emergenza. Sconfiggere la fame è possibile, ma per raggiungere questo traguardo dobbiamo andare avanti uniti e c'è bisogno del contributo e del sostegno di tutti".

Un primo passo concreto verso questo obiettivo sarà, con la donazione della Casillo Group, la realizzazione in Gambia di un sistema in grado di soddisfare il fabbisogno quotidiano di cibo della popolazione, nel rispetto delle abitudini alimentari locali e delle peculiarità del territorio di riferimento, garantendone la distribuzione capillare nelle mense scolastiche.

"Questo progetto - spiega Beniamino Casillo, Amministratore Delegato della Casillo Group - intende fornire anche un'adeguata formazione circa le tecniche di coltivazione, che potranno essere messe in pratica negli orti scolastici per la produzione di materie prime di base, il tutto a sostegno di una produzione di cibo consapevole e rispettosa degli standard di qualità".

Il programma di pasti scolastici, è un esempio dell'azione svolta dal Wfp, volta a promuovere la sicurezza alimentare, attraverso programmi di assistenza alimentare che siano strumentali alla costruzione di beni, alla diffusione della conoscenza e alla crescita di comunità più forti e più dinamiche. Attraverso questo programma il Wfp fornisce cibo a scuola a più di 20 milioni di studenti.

Il cibo, sotto forma di pasti scolastici, incoraggia le famiglie a mandare i propri figli a lezione, dando loro anche una speranza in un futuro migliore.

Il Wfp è la più grande Agenzia delle Nazioni Unite che dal 1963 risponde tempestivamente alle emergenze, salvando vite umane e portando cibo agli affamati e a chi è più vulnerabile.

Il Comitato Italiano sensibilizza e raccoglie fondi in Italia per il Wfp, sposandone in toto la filosofia e le attività, il Comitato Italiano Wfp conta all'attivo centinaia di collaboratori che, nelle vesti di soci, volontari e simpatizzanti, lavorano con dedizione e impegno per costruire un mondo libero dalla fame.

venerdì 28 gennaio 2011

Rapporto sull'imprenditoria solidale

Edizioni Franco AngeliA volte documentarsi su un soggetto può rivelarsi un'attività decisamente costosa, tra l'acquisto di libri, l'iscrizione a qualche corso di aggiornamento e la frequentazione a un convegno, magari fuori città. Eppure ogni tanto può costarci giusto il tempo di accendere il nostro notebook e raggiungere la pagina di Google Books, dove si può trovare Il Fare delle Imprese Solidali, un bel libro (tutto intero!) dedicato alla presentazione dei risultati del rapposto SIS sull'economia sociale e solidale in Sardegna. Ecco, adesso un'attività per impegnare il weekend, ce l'avete!

mercoledì 26 gennaio 2011

L'artista di strada con il pallino dell'imprenditoria solidale

A 29 anni - non chiamatelo graffitista perché riconosce di «non essere molto bravo con le bombolette spray di vernice» - è un poeta dei muri che ormai ha «sfondato», anima del collettivo ArtKitchen così complesso che nemmeno lui sa dire bene cosa faccia: fabbrica d' arte solidale? ma anche imprenditore. Ed è questa la curiosità. Tresoldi, partito dal quartiere della Barona, a Milano, sembra il rappresentante di una generazione anti Wall Street, ma senza l' acredine di un Julian Assange, il fondatore anarchico di Wikileak. Ivan ha preso dalle corporation la parte più vitale, la voglia di fare impresa. «Ho una partita iva» dice senza preoccuparsi di quanto stoni con i tatuaggi e i jeans pitturati in casa. Ma è sulla forma di quell' intraprendere che si intravede qualcosa di nuovo. Crisi o non crisi, ArtKitchen dà lavoro a 11 persone, con anche qualche collaboratore occasionale. Però «non pensiamo all'utile». Tutto rimane racchiuso in quella coltura di arte, impresa e solidarietà che li anima. I progetti che ne svelano l' anima sociale sono tanti: a Cuba come ad Haiti. Ora l' uomo «che ha sempre una buona idea quando serve» - come lo definisce chi lo conosce - ha una gran voglia di unire più che di spaccare. Un carattere che lo rende un artista underground nettamente al di fuori degli schemi. «Se qualche grande banca o azienda ci ascolta e ci vuole finanziare noi siamo qui», dice tra il serio e il faceto. Tanto, ne farebbe quello che dice lui: arte produttiva e solidale.

lunedì 24 gennaio 2011

Benvenuti!

Imprenditoria Solidale: un universo infinito di occasioni e possibilità, di storie di riscatto ed esempi di successo, di storie di successo e di riscatto, di indipendenza guadagnata col sudore della fronte e con la forza delle idee. Questo è l’universo che da oggi proveremo a raccontare. A tutti voi, donne e uomini, benvenuti!